Il fascino degli Oli Essenziali

Una storia antichissima

Le discipline olistiche guardano l’individuo nella sua interezza e globalità, considerandolo nella sua completezza. La parola olismo deriva dal greco hòlos, il cui significato è totale, globale.

Queste discipline contribuiscono a stimolare la persona su diversi piani e una di queste è l’Aromaterapia, un ramo della Fitoterapia che sfrutta l’utilizzo degli oli essenziali, i quali giovano al benessere psicofisico della persona.

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A sinistra, Renè-Maurice Gattefossé padre dell’Aromaterapia. A destra Jean Valnet, medico e divulgatore scientifico.

Indubbiamente un buon aroma può essere un trattamento curativo, infatti, se ci pensate, non solo verrà sollecitato il senso olfattivo, ma anche positivamente la sfera emotiva, le aree cognitive coinvolte e tutto ciò che fa parte di te e della tua interiorità.

Come nasce l’Aromaterapia?

Uno dei padri fondatori della moderna Aromaterapia fu René-Maurice Gattefossé, il quale coniò il termine nel 1928.

Fu vittima di un’esplosione nel 1910 nel laboratorio dell’azienda di famiglia (Gattefossé, fondata dal padre nel 1880), dove rimase gravemente ustionato. Provò a curarsi per mezzo della medicina tradizionale dell’epoca, non ottenendo però grandi benefici.

Decise di applicare sulle ferite infette dell’olio essenziale alla lavanda, ottenendo risultati incredibili grazie a quest’olio dalle elevate proprietà antisettiche.

Nel 1918, con la pandemia influenzale Spagnola, ricorse a sostanze aromatiche e miscele di oli essenziali come disinfettanti, tra cui la salvia.

Nel 1937 René pubblicò Aromathérapie, libro dedicato agli oli essenziali terapeutici con osservazioni cliniche del tempo.

Un’altra importante figura è Jean Valnet, medico e chirurgo dell’esercito francese, che durante la sua esperienza nella guerra d’Indocina (1950-1953), in mancanza di medicinali, fece affidamento agli oli essenziali che portava con sé, con cui medicava i soldati feriti ottenendo esiti positivi. Jean nel 1964 pubblicò le sue prime divulgazioni scientifiche sull’argomento dell’Aromaterapia.

Processo di distillazione degli oli essenziali

Come avviene il passaggio da stato vegetale a essenza? Vediamo alcune tecniche.

  • Estrazione per enfleurage

In uso presso le popolazioni antiche, nato all’epoca degli egizi, questo metodo di estrazione veniva utilizzato per preparare unguenti, pomate e per estrarre le fragranze dai petali del fiore.

Tecnica oggi obsoleta, si utilizzavano delle lastre dove veniva spalmato del grasso animale su cui sopra erano posti a macerare fiori, petali e tutte quelle parti della pianta che potevano risultare utili. Appassendo impregnavano d’essenza il grasso su cui erano state poste.

Questo processo, dispendioso in termini di tempo e laborioso, durava settimane e dopo due giorni i fiori venivano rinnovati. L’olio veniva poi estratto per mezzo dell’alcol ottenendo oli di qualità.

  • Estrazione tramite pressione a freddo

Tecnica riservata alle scorze degli agrumi e si avvale di azioni meccaniche quali pressione, centrifugazione, raschiatura, etc.

Viene separata la scorza dal frutto, si aggiunge una certa porzione d’acqua e si procede infine alla spremitura a freddo tramite l’utilizzo di un torchio.

Questo metodo è quello che si usa per arancio, limone, mandarino, pompelmo, cedro e bergamotto.

  • Estrazione per distillazione a vapore o corrente di vapore

Per realizzare questi oli, viene fatto uso della pianta, del fiore e del frutto ed estratto l’aroma tramite loro distillazione (chiamata nella sua interezza distillazione in corrente di vapore).

Ma come funziona questo processo? Proverò a spiegarvelo a grandi linee.

Nel caso di una pianta, questa viene cippata e messa nell’alambicco per venire distillata.

Si fa partire il vapore tramite caldaia, il vapore passa attraverso la materia, arriva al condensatore dove il vapore si raffredda trasformandosi in acqua e olio. Vengono ottenuti così facendo l’olio essenziale e l’

acqua aromatica.

  • Estrazione tramite solventi

Procedimento presentato per la prima volta all’Esposizione Internazionale di Vienna nel 1873, trattasi del perfezionamento della tecnica dell’enfleurage e applicato sia su materie prime essiccate che su materie prime fresche.

L’estrazione tramite solventi non tossici viene utilizzata nel caso in cui non sia possibile estrarre gli oli nei modi descritti sopra.

La materia viene lavata nell’estrattore tramite un solvente che unendosi alle fibre della pianta dà origine a una pasta, chiamata concrete, che verrà successivamente distillata per separare l’olio essenziale dal s

olvente.

  • Estrazione tramite CO2

L’estrazione tramite anidride carbonica è uno dei metodi più recenti ed è un’ottima alternativa a quelli tradizionali, permettendo di ottenere essenze purissime. Grazie a questa tecnica si ottiene un ricavato privo di qualsiasi traccia di solventi e di alterazioni termiche dell’odore.

Ad alta pressione la CO2 diventa liquida e può essere utilizzata per estrarre gli oli della pianta. Il liquido viene fatto defluire e depressurizzato, riportando l’anidride a uno stato di gas innocuo. Quel che rimane sul fondo del recipiente è olio essenziale puro. Questo tipo di approccio è utilizzato soprattutto per i fiori e le spezie e per gl

i aromi più volatili, come gelsomino e tuberosa.

Il costo dell’apparecchiatura per la compressione è molto alto e gli oli prodotti con questo sistema sono più costosi di quelli prodotti con la distillazione in corrente di vapore.

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Benefici generali degli oli essenziali

Gli oli essenziali possono avere diversi benefici e venirci incontro per migliorare la nostra salute, per ridurre lo stress, riportarci a uno stato di equilibrio, per lenire il dolore, stimolare e rilassare, risvegliare il benessere, contribuire a un buon funzionamento degli organi.

Se inalati, passando tramite i recettori del naso, gli impulsi attraversano le fibre nervose raggiungendo la cavità del cranio, arrivando al sistema limbico. Essendo una delle aree del cervello a livello evolutivo più antiche, questa controlla gli istinti, le funzioni vitali e i ricordi.

Ecco perché gli stimoli olfattivi sono così efficaci ed evocativi: altre esperienze sensorie compiono percorsi più lunghi prima di essere registrate, perché subiscono l’avvento di aree del cervello molto più sofisticate.

Se massaggiati sul corpo, essi agiscono sull’epidermide, penetrando poi nel derma, strato inferiore della pelle che conferisce elasticità.

Il derma è ricco di capillari e per questo motivo le molecole dell’olio essenziale penetrano nel sistema circolatorio.

Gli oli non rimangono all’interno del corpo per più di 3-6 ore.

Oli essenziali invernali

Analizziamone alcuni e le loro proprietà:

  • L’Arancio dolce è indicato per ridurre il disturbo d’ansia assieme all’insonnia e per prevenire problemi digestivi e di stitichezza;
  • La Cannella protegge da virus influenzali e parainfluenzali;
  • Il Limone sostiene il sistema immunitario e può essere utile contro capelli e pelle grassa;
  • L’Eucalipto giova ai polmoni ed è sia un antisettico che un antibatterico e combatte tosse e raffreddore;
  • Il Ginepro è indicato per varie problematiche come stress, ansia, acne, seborrea, cellulite, gotta, caduta dei capelli, dismenorrea, cistite e reumatismi;
  • La Lavanda è utile contro le scottature da sole e ustioni; usata sulle tempie, invece, aiuta a lenire i colpi di calore;
  • La Menta contrasta asma, bronchite, sinusite;
  • Tea Tree svolge un’azione antibatterica e può essere utilizzato come disinfettante per la gola e per prevenire malattie del primo tratto respiratorio.

Oli essenziali antistress

Gli oli indicati, in particolare, per la riduzione dello stress tramite il loro aroma:

Modi pratici per utilizzare gli oli essenziali

Possono essere utilizzati in diversi modi, ricordandoci sempre che gli oli sono dei concentrati e non occorre, perciò, esagerare nel loro quantitativo:

In ambito della cosmesi:

  • Si può aggiungere qualche goccia nello shampoo e nelle creme (per esempio dopo esservi lavati si possono unire a una crema per la pelle);
  • Li potete utilizzare come sostituti dei profumi;
  • Potete massaggiarvi i capelli appena lavati mettendone qualche goccia sulle vostre mani.

In ambito casalingo:

  • Quello più comune è di metterne qualche goccia in un diffusore che abbiamo in casa, così da profumare e purificare l’aria degli ambienti;
  • Potete usare l’olio essenziale al limone per lavare il piano di cottura della cucina, così da non dover utilizzare prodotti aventi sostanze chimiche tossiche aggressive;
  • Inoltre, possono essere messi dentro uno spruzzino (assieme a dell’acqua) per profumare le tende o direttamente qualche goccia sul cuscino.

La medicina può andare a braccetto con queste terapie alternative, citandone alcune troviamo:

Aromaterapia, Cristalloterapia, Reiki, Naturopatia, Agopuntura, Yoga, etc.

Comprendere questo connubio può indurci a una maggiore consapevolezza, espansione delle nostre vedute e benessere. La ricerca di quest’ultimo, assieme alla curiosità di capire e di informarci, non può far altro che condurre noi stessi a un maggiore equilibrio, seguendo ciò che ci fa stare davvero bene.

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